Film, L’attimo fuggente
30 settembre 2014 Lascia un commento
Di Francesca Fiorentino, www.enxerio.com
Il film è disponibile su Amazon.it
Quando lo scorso 11 agosto è arrivata la notizia della morte di Robin Williams, fummo tutto addolorati dalla scomparsa di un grande attore, uno di quelli più amati e benvoluti dal pubblico. Oggi lo vogliamo ricordare parlandovi del film che più di ogni altro è servito a rafforzare il profondo legame con la gli spettatori, L’attimo fuggente di Peter Weir. Negli anni ’90 (il film è del 1989) non c’è stato ragazzino (compresa la sottoscritta) che non guardasse a quella pellicola con ammirazione e devozione, come se le parole del professor John Keating fossero rivolte proprio a loro, nessuno escluso. Se Williams diceva, “Cogliete l’attimo, rendete straordinarie le vostre vite”, pensavamo che fosse possibile, anzi lo consideravamo quasi obbligatorio. Oggi pensiamo che quel messaggio sia ancora potente, tuttavia lo facciamo nostro con maggiore realismo. Chi è John Keating? E’ il professore di letteratura della celebre Welton Academy, la scuola dove si sarebbe formata la futura classe dirigente degli Stati Uniti. Un college dove viene inculcata ai ragazzi una cieca obbedienza alle regole e il desiderio di svettare sugli altri. In questo ambito così mortificante e rigido, il simpatico docente rappresenta il classico granello nell’ingranaggio.
Il professore, infatti, invita i suoi studenti ad amare e conoscere la poesia, a guardare al mondo sempre da una prospettiva diversa, a rincorrere e realizzare i propri sogni, prima che sia troppo tardi. Così, i talentuosi Perry, Anderson, Overstreet, riportano in vita la Setta dei poeti estinti, un gruppo, fondato dallo stesso Keating anni prima, in cui si celebra la bellezza della gioventù leggendo versi di grandi poeti e le proprie creazioni. Ognuno a suo modo contribuisce a quell’avventura con le proprie capacità e peculiarità. Anderson (Ethan Hawke), ad esempio, scopre quanto sia potente il suo animo poetico che lo spinge a liberare una forza a lui stesso sconosciuta (“un barbarico Yawp“), imbrigliata da una famiglia oppressiva e dal confronto a distanza con un fratello maggiore idealizzato da tutti; Perry invece sente di essere un attore e vorrebbe mettersi alla prova sulle tavole di un palcoscenico, contrariando però un padre che per lui ha già pianificato un futuro da medico (Robert Sean Leonard ci diventerà in Doctor House…). Quando il ragazzo, distrutto dal rifiuto paterno, si suicida, Keating viene considerato il principale responsabile della tragedia, per aver instillato nella mente dei suoi studenti, propositi diversi da quelli codificati dalla storia, invitandoli, di fatto, a disobbedire ai genitori e più in generale, a tutte le figure autoritarie. L’uomo viene così licenziato, ma i suoi alunni non dimenticheranno mai quella figura straordinaria. E neanche noi.