Di David Di Luca, www.lastrategiadellacipolla.info
Nel Rinascimento, ma non solo, il Mecenate era un signore, generalmente molto ricco, che manteneva degli artisti. Uso “manteneva” perché questa è la realtà dei fatti. Certo, lo scultore doveva scolpire, il pittore dipingere, il poeta comporre versi. Insomma, qualcosa dovevano produrre. Ma resta il fatto che si trattava di “merci” che non avevano un valore come lo concepiamo oggi.
Resta il fatto che dobbiamo ai Mecenati opere che oggi stanno appese nei musei, ed anche opere letterarie che hanno sbalordito il mondo. Dante scrisse la Divina Commedia in esilio, fondamentalmente perché trovò dei Mecenati disposti a mantenerlo, anche se scrisse su quanto sa di sale lo pane altrui.
Oggi lo scrittore, o l’artista in genere, può trovare dei Mecenati su Internet. Sì sì lo so, c’è la crisi, non ci son palanche, le persone risparmiano anche le suole delle scarpe, figurati se fanno da Mecenate a uno scribacchino o a un imbrattatele. Ma il punto è che la tecnologia ormai ci consente questo ed altro.
Il cosiddetto crowdfunding è ormai una realtà. Ovvero: tante persone sborsano pochi soldi, che messi insieme finanziano qualsiasi cosa. Vedi il caso Wikipedia, fondazione no profit che paga 150 stipendi al mese e fa funzionare i server grazie soltanto alle donazioni.
Quindi, ecco la mia scommessa: il mio sito www.lastrategiadellacipolla.info contiene tutte le mie opere, liberamente scaricabili. Se poi qualcuno, oltre a gradirne la lettura, riconosce che per scriverle ci sono voluti tempo ed ingegno, può usare Paypal o qualunque altro mezzo per offrirmi un caffè (o una bistecca :-)).
Fare questo è come chiedere la carità? Lo pensavo anch’io, e infatti finora non mi ero azzardato a proporre una cosa del genere. In realtà, c’è uno scambio alla pari: io ti do (spero) il piacere di leggere qualcosa , tu in cambio mi dai la possibilità di mantenermi con il mio lavoro di scrittore. Ne riparleremo.