L’importanza di tenere un diario
12 Maggio 2010 Lascia un commento
Di David Di Luca, www.riassumendo.com
Sono ormai moltissimi anni che tengo un diario. Cominciai quando frequentavo l’ultimo anno di liceo, e non ho più smesso. L’idea, pensate, mi venne da una storia a fumetti che lessi su Topolino. C’era per l’appunto un tipo ormai parecchio avanti con l’età che aveva scaffali pieni dei suoi diari, iniziati quand’era giovanissimo.
L’impulso iniziale, lo ammetto, fu principalmente imitare costui. Poi però mi resi conto che utilizzare dei quaderni era effettivamente molto pratico. Prima scrivevo le mie corbellerie su fogli volanti, e non so quanti capolavori siano andati definitivamente persi per questo 🙂
Il quaderno invece consentiva, scusate l’espressione, di “farla tutta lì”. Tanto che fin dall’inizio cominciai a distinguere le pagine dove abbozzavo i miei ghiribizzi letterari da quelle in cui scrivevo il mio diario vero e proprio.
Ho scoperto solo in seguito che molti scrittori ed altre persone di successo scrivevano regolarmente le loro impressioni. Col tempo credo anche di aver scoperto il perchè. Il punto, credo, è che pensiamo troppo velocemente. Nella nostra testa, perlopiù, non passano frasi di senso compiuto, ma spezzoni di ragionamenti, a volte addirittura immagini, ovvviamente legate ad emozioni.
Scrivere su carta ci aiuta a rallentare questo flusso spesso disordinato. Siamo costretti a dare un ordine logico ai nostri pensieri, spinti a capire cosa è davvero importante e cosa no.
C’è anche un altro vantaggio. Quando rileggiamo qualche nota che abbiamo scritto tempo fa, lo facciamo spesso come se fossimo un’altra persona. Non so voi, ma ho spesso trovato che questo ‘vedersi da fuori’ è uno dei modi più fruttuosi per capire come siamo fatti.